Molte delle leggende della Formula 1 e tanti grandi Campioni sono partiti alimentando il loro sogno con il Karting.
A dire il vero molti di loro anche raggiunta una certa fama hanno continuato a divertirsi come piloti di questi speciali piccoli veicoli a quattro ruote dal telaio in tubolare d’acciaio privi di sospensioni e dotati di motore a combustione interna. Un vero spettacolo.
Spettacolo puro quindi quando con bravissimi piloti si sono confrontati i vari Schumacher, Senna, Prost, Alonso, Raikkonen, Hamilton, provate ad immaginare un po.
Ma ripartiamo dalle origini , qual è la storia?
Il kart nacque ufficialmente oltre oceano nell’estate del 1956 grazie ad Art Ingels, un tecnico della Kurtis Kraft che assemblando dei materiali residui con un motore di falciatrice, costruì un veicolo a motore per il divertimento del figlio , preso da una vecchia falciatrice inutilizzata.
L’idea ebbe un enorme successo e tutti giù subito a copiare.
Alll’inizio ci si sfidava in un grande parcheggio di Pasadena , era tutta gente che aveva creato il Kart in autonomia , poi si affiancarono già dal 1957 i kart realizzati dalla Go Kart Manufacturing una Company locale.
Oramai le auto da corsa erano diventate sempre più costose e allora il karting , richiedendo spese contenute, divenne un’alternativa popolare e venne ufficializzata a livello internazionale dalla federazione.
La storia kartistica italiana invece ebbe inizio nel 1957, quando Nicolò Donà Delle Rose acquistò un kart con motore Villiers 175 a Londra e lo portò a Milano, per divertirsi con gli amici sulla pista riservata agli auto-modelli del Circuito di Monza.
Considerato il successo che il kart otteneva negli USA e in Inghilterra, Donà decise di avviarne la produzione in piccola serie, affidando la realizzazione dei telai alla Fuchs di Milano, con motori statunitensi West Bend o McCulloch.
Gli esemplari prodotti andarono a ruba tra i primi appassionati e utilizzati su piste minori, come il circuito dell’Idroscalo, poi denominato “Pista Rossa”, o sulla Pista d’Oro di Guidonia alle porte di Roma
…PIONIERI ,questo erano in Italia quando le gare avvenivano su circuiti realizzati nella piazza del paese mettendo balle di paglia per creare un percorso, questi veicoli erano soprannominati “cancelli” perché i telai assomigliavano a cancelli con le ruote.
Oggi sul moderno Circuito Internazionale di Sarno si sfidano Kart fantastici con piloti ancora in cerca di una folla dal gusto romantico e popolare che si galvanizza e ama respirare puzza di pneumatico e benzina come una volta in barba all’atmosfera modaiola e radical chic che si respira invece nei miliardari gran premi del Circus della Formula 1.